giovedì 15 aprile 2010

Riflessioni: la gente

Ormai sono più di due anni che lavoro a contatto con il pubblico: gente sconosciuta che va e che viene di ogni età e stato sociale.
Ho visto gran parte della popolazione di Aruba e zone limitrofe ed ho capito che:
- le gente puzza (ho sentito svariati odori, dai piedi alle ascelle, all'odore di sudore ormai stratificato da anni ed il relativo puzzo di vestiti che non vedono l'acqua da circa 20 giorni, all'alito di cipollotto che si avverte a debita distanza, all'odore di scarsa igiene intima) non mi sto riferendo a persone che escono dal lavoro, o a gente in difficoltà, è una epidemia che colpisce tutti indistintamente dalla classe sociale, puoi essere intellettuale, insegnante in pensione, menager ma puzzi lo stesso!Ahimè non sei immune nemmeno se sei un collega;
-le persone ti fanno domande per poi non ascoltare la risposta, il tempo di attenzione e di 3 secondi;
- ci sono parecchie persone matte, non mi riferisco ai pazzi che cantano lungo le scale, a chi litiga con amici immaginari, urlando insulti per le strade, a chi si crede di essere immortale che vivrà nei secoli dei secoli (amen) ma a tutte quelle persone insospettabili ovvero di bella presenza, molto acculturate che però si rivolgono agli operatori solo ed esclusivamente per litigare. Tali simpatiche personcine entrano in biblioteca, osservano, studiano gli operatori capiscono il loro punto debole e zac fanno domande su libri che magari loro stessi hanno messo fuori posto oppure chiedono libri introvabili che non leggeranno mai. Queste persone non ci insultano ma parlano con una cattiveria innata spesso ad alta voce, probabilmente sfogano così la loro frustrazione verso il mondo (un pò di valeriana no?);
-molte persone non hanno proprio nulla da fare, passano il loro tempo in sala lettura guardando chi passa (non oso immaginare la noia);
-c'è tanta gente sola, anziani soprattutto;
-durante l'inverno molte persone vengono in biblioteca per scaldarsi e dormire sulle poltroncine (l'ho notato quest'anno, sarà la crisi);
-tutti possiedono un computer ma pochi lo sanno usare;
-il bagno è il luogo più frequentato della biblioteca;
- io non so l'inglese, non so quante figuracce ho fatto durante questi anni, che vergogna!!!
Devo precisare che non ho mai preteso di saperlo, però speravo un pò meglio (chi vive sperando...).

Qui si conclude "riflessioni parte 1" presto un post " riflessioni parte 2: mode dilaganti", se avete qualcosa da commentare prego fate pure.

Adelina

2 commenti:

  1. Cara, ovviamente condivido in pieno le tue riflessione... purtroppo;)
    Vorrei solo aggiungere come aggravente, che queste persone entrano a far parte della tua vita anche se non vuoi, soprattutto se non vuoi!
    Vuoi qualche esempio?
    Questa mattina mi sono ritrovata al Conad vicino a casa con uno dei più celebri appartenenti alla prima categoria da te descritta. L'ho riconosciuto subito, anche per la scia che ha lasciato nella corsia!
    La sera prima di partorire sono andata fuori a cena con mio marito... un gran lusso! Bene, mi ritrovo un utente che mi ha sempre cioccato delle pezze pesantissime e molto sputacchine!! Per fortuna sono riuscita ad evitarlo fino alla fine quando è venuto lui a salutarmi
    Ti basta?!?

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  2. Beh, anche io ieri sera ero in libera uscita e mi si è appioppato uno dei nostri utenti super pesanti dicendomi: "Ma che gente strana gira in biblioteca?!"
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    Guendalina

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